blog aziendale di LA JACARANDA
locanda con cucina di Sant'Antioco



Sardegna, Sulcis, Sant'Antioco, La Jacaranda:
luoghi, eventi, curiosità
tanti motivi per venire qui


giovedì 30 maggio 2013

Meridiana: 50 mila posti per volare in Sardegna a Giugno


La compagnia aerea Meridiana lancia una bella promozione dedicata alla nostra Isola: ci sono 50.000 posti per volare in Sardegna a  Euro a tratta, tasse e spese incluse. I collegamenti in promozione su Cagliari (Elmas)sono i seguenti:
da: Bologna, Milano Linate, Napoli, Roma Fiumicino, Torino e Verona.
Ecco alcuni esempi:
DA NAPOLI
andata il 18 giugno 85 euro; ritorno il 25 giugno 75 euro
DA VERONA
andata il 13 giugno 97 euro; ritorno il 25 giugno 95 euro
DA TORINO
andata 11 giugno 118 euro; ritorno 18 giugno 95 euro
DA BOLOGNA
andata 11/12/13 giugno 99 euro; ritorno 18/19/20 giugno 95 euro
DA ROMA
dal 9 al 21 giugno 88 euro; ritorno fino al 22 giugno 85 euro.
Naturalmente i prezzi possono variare in basa alla disponibilità, ma per il turismo in Sardegna voli come questi possono essere una buona opportunità.
Le tariffe visualizzate:
Sono di sola andata e per passeggero, includono iva, tasse governative e aeroportuali, supplementi e diritti amministrativi e di emissione; escludono i servizi opzionali: bagaglio da stiva se a pagamento, eccedenza bagaglio, bagagli speciali e assicurazione di viaggio.
Ecco per voi il LINK DELL’OFFERTA MERIDIANA.
http://www.meridiana.it/it/offerte_speciali/voli_nazionali.aspx#sardegna

mercoledì 29 maggio 2013

SANT'ANTIOCO

Sant’Antioco, una perla nel Mediterraneo

Il ponte di accesso all'isola
In uno dei territori piu‟ belli della Sardegna, il Sulcis Iglesiente, c‟e‟ una stupenda isoletta attaccata al resto dell‟Isola madre da un lembo di terra, un istmo artificiale che crea una meravigliosa laguna dove il sole si riflette sul mare cristallino creando un panorama mozzafiato: quest’isola è Sant’Antioco. Una terra ricca di storia e di cultura, ma che offre anche un ambiente incredibile, un mare da sogno, spiagge incontaminate, coste incredibili da ammirare, un Lungomare che soprattutto in estate si anima di vita e di gente.
L'isola di Sant’Antioco su cui si trova la cittadina omonima insieme al piccolo e caratteristico comune di Calasetta, è la maggiore delle isole sarde con i suoi 109 km² (quarta d‟Italia per estensione). Si trova a soli 85 km da Cagliari. Il comune di Sant’Antioco è il più popoloso (circa 11 mila abitanti) e sorge sulle rovine dell‟antica città fenicio-punica di Sulci. Sull‟isola sono inoltre presenti però anche alcuni piccoli borghi turistici come quelli di Maladroxia e di Cussorgia. L‟isola è circondata da due isolotti disabitati, detti, il più lontano, Il Toro, e il più vicino alla costa, La Vacca, affiancato quest‟ultimo da uno scoglio denominato Il Vitello.
Fare il giro dell‟isola di Sant’Antioco in barca è un‟esperienza davvero incredibile e unica. Si possono ammirare tutte le coste, le calette e le spiagge che sono numerosissime da nord a sud dell‟isola. Il mare è veramente cristallino e da molti giudicato il più bello della Sardegna. Ma Sant‟Antioco non è solo mare e belle spiagge. La millenaria storia dell‟isola, sui venne eretto probabilmente il primo insediamento dei Fenici in Sardegna, con l‟antica città di Sulci (da cui prese il nome il territorio del Sulcis), fa di Sant‟Antioco il luogo ideale in cui abbinare una vacanza all‟insegna del mare, del relax e del divertimento ad una vacanza culturale. Sono infatti presenti numerosi musei che testimoniano l‟importanza della cittadina lagunare sarda: il Museo Archeologico è uno dei più importanti del Mediterraneo per quanto riguarda la cultura fenicio-punica;
il Museo del Bisso testimonia invece le opere di Chiara Vigo, l‟ultimo “Maestro” rimasto al mondo a tessere ancora il pregiato Bisso.
Durante l'anno sono poi tanti gli eventi che si svolgono a Sant‟Antioco. Qui ricordiamo la Sagra di Sant’Antioco Martire, patrono di tutta la Sardegna. Si tratta della Sagra più antica della Sardegna, che si celebra ogni anno quindici giorni dopo Pasqua: da tutta la Regione arrivano gruppi folkloristici che sfilano lungo le strade del paese a seguito del simulacro del Santo, una processione davvero bella e seguita da tantissimi fedeli e turisti. A Sant'Antioco sono particolarmente sentiti anche i riti della Settimana Santa. La processione del venerdì santo, di stampo catalano, è molto suggestiva e toccante: il Cristo morto viene portato in processione al tramonto su un catafalco dorato, seguito dalla Madonna vestita a lutto. Ma ci sono eventi che sono organizzati durante tutto l‟anno e soprattutto d'estate, quando Sant‟Antioco si popola di turisti e le notti sono all'insegna del divertimento. Tanti sono anche i monumenti presenti, qui citiamo solo per dare un'idea delle numerose testimonianze le meravigliose Catacombe che si trovano sotto la Basilica della cittadina e possono essere visitate; il Tophet e la Necropoli Punica; i nuraghi e le tombe dei giganti; il Ponte Romane, il Forte Sabaudo e la Torre di Canai. Per non parlare poi di tutte le altre meraviglie del Sulcis Iglesiente.
Tutto questo insieme fa sì che Sant'Antioco, anche grazie al suo clima costantemente mite e caldo, possa essere visitata in qualsiasi mese dell'anno. Certo, durante l‟estate è possibile godere al meglio dello stupendo mare dell‟isola, ma anche durante le altre stagione vale davvero la pena trascorrere una vacanza a Sant'Antioco per cogliere altri aspetti culturali e ambientali che questo piccolo angolo di paradiso può regalare.
E allora cosa aspettate a trascorrere le vostre vacanze o qualche fine settimana a Sant'Antioco? Ci sono tante cose da fare in questa splendida cittadina lagunare soggiornandovi qualche giorno.
Noi ve l‟abbiamo fatta conoscere…adesso a voi non resta che vedere dal vivo tutte le meraviglie di Sant‟Antioco.
Pubblicato da sardegnablog (http://www.sardegnablog.it)

Sulcis in fundo: la Jacaranda nel paradiso di Sant'Antioco

Sant'Antioco e la laguna, vista da Monte Narcao


Beppe Severgnini ha indicato una quarantina di buoni motivi per cui torna in Sardegna da oltre trenta anni. La lista comprende ragioni pienamente sottoscrivibili da chiunque come il colore del mare, la forza trascinante delle danze popolari, la possibilità di trovare una spiaggia vuota anche in agosto e la bontà della cucina tradizionale, mentre altre sono più discutibili, anche se in sostanza l'elenco è più che valido. Senza grandi difficoltà, tuttavia, si possono individuare altrettanti motivi per raggiungere (e magari scoprire, se è la prima volta) l'isola di Sant'Antioco, la più grande di quelle che compongono l'arcipelago sulcitano e la quarta italiana per estensione dopo le due maggiori e l'Isola d'Elba. Il primo a venire in mente è la ricca vicenda storica che si è srotolata su questo “palcoscenico”, calcato in epoca preistorica da popolazioni della cosiddetta cultura nuragica e poi, solo per citare i protagonisti, da Fenici, Cartaginesi, Romani, Bizantini, Pisani e Aragonesi prima di finire sotto il governo dei Savoia. L'album di famiglia si può “sfogliare” nel bel museo archeologico di Sant'Antioco città. In vetrine ben organizzate sono esposti i reperti trovati nel corso delle campagne di scavo e negli altrettanto generosi recuperi per opera delle forze dell'ordine e della magistratura (la passione per il “coccetto” di cui parla Fabio Isman nel suo libro I predatori dell'arte perduta ha contagiato anche i sardi). È assai istruttivo, soffermarsi davanti alla ricostruzione di una sezione verticale del tofet, ovvero l'area sacra nella quale venivano sepolti i bambini. Lo spaccato mostra, nel sovrapporsi di successivi strati, l'evoluzione delle forme delle piccole lapidi e delle urne. È ancora diffusa la teoria secondo la quale i Fenici e poi i Cartaginesi sacrificassero i primogeniti alla dea Tanit, ma basterebbe la considerazione dell'elevato indice di mortalità infantile per ritenerla una pratica suicida e dunque smentirla. Ha dunque più logica e valore quella per cui le urne contenessero i resti dei feti abortiti o dei bambini morti durante il parto o in tenerissima età: monumenti al dolore dei genitori e voti per nuove nascite, dunque, altro che crudeli sacrifici umani! Pensieri più ameni suscitano i modellini che ricostruiscono le imbarcazioni e l'area del porto: gli architetti contemporanei dovrebbero andare a scuola dai Fenici per imparare la perfezione della semplicità. Tra gli altri motivi che vengono in mente ci sono le splendide spiagge (vanno citate almeno quelle di Maladroxia, Coaquaddus e Cala Sapone), i paesaggi che tolgono il fiato, i profumi che inebriano (è un peccato viaggiare con i finestrini chiusi), i sapori di una cucina che sa esprimersi al meglio sia con la carne che col pesce, la vicinanza con l'isola di San Pietro dove ancora avviene la mattanza del pregiato tonno rosso nella sua corsa mediterranea verso la riproduzione. Chi l'ha già provata, aggiungerà senza dubbio la squisita ospitalità de La Jacaranda, locanda con cucina. E che cucina, viene da dire dopo aver gustato i piatti preparati nel rispetto delle stagioni, con un occhio di riguardo per la tradizione che però viene reinterpretata e aggiornata secondo l'ispirazione e la creatività di chi è ai fornelli. I risultati sono eccellenti e rimarranno impressi nelle papille gustative. Le sei camere doppie sono tutte dotate di bagno privato con doccia, asciugacapelli, climatizzazione autonoma e TV con decoder digitale terrestre. Chi non riesce a staccarsi da internet neppure in vacanza può sfruttare gratuitamente la connessione wi-fi. A disposizione dell'ospite c'è una ricca biblioteca di saggi sull'archeologia, la storia e l'arte della Sardegna e di narrativa di autori sardi per nascita o “vocazione”, dalla Deledda a Massimo Carlotto (cagliaritano per adozione), passando per Niffoi, Atzeni e Fois, senza trascurare le ultime leve come Milena Agus e Michela Murgia. Ma chiedete senza remore ai vostri ospiti consigli e informazioni sull'isola e sull'intera Sardegna. Riceverete risposte preziose che svelano soprattutto il sincero amore per questa terra ancora in gran parte sconosciuta, nonostante compaia spesso sui giornali, purtroppo a sproposito o in contesti poco lusinghieri.

Saul Stucchi su alibi on line (www.alibionline.it)

29 motivi per cui torno in Sardegna da più di trent'anni


di Beppe Servegnini

bs

1    C'è il mare di mezzo. La gente non ci finisce per caso, ma ci va per scelta.
2    Il colore dell'acqua. Non ci sono Caraibi che tengano.
3    La sabbia non è polvere. Si infila nelle orecchie, ma poi esce.
4    L'elicriso profuma di Sardegna, o la Sardegna profuma di elicriso. Ancora non ho capito, ma  non è    importante.
5    Le danze tradizionali. Dopo tre filu e ferru, ballano anche i milanesi.
6    Gli occhi delle donne. Guardateli, e capirete perché in Sardegna comandano loro.
7    I malloreddus hanno un nome simpatico.
8    Le pecore hanno un'aria filosofica.
9    C'è sempre una spiaggia vuota, anche in agosto.
10    La salsiccia sarda è un salume sexy.
11    Le seadas col miele sono una droga consentita.
12    Il ginepro è la versione botanica (e contorta) dei nuraghi: roba solida, che dura.
13    Le donne sarde hanno cominciato a vestirsi in nero molto prima delle PR della moda a Milano
14    I porcellini sono belli e buoni.
15    I cafoni stanno (quasi) tutti in Costa Smeralda.
16    Ai miei amici sardi non piacciono i corbezzoli. Così li mangio io.
17    La gente pensa prima di parlare.
18    Le doppie hanno un crepitio simpatico: ascoltate Francesco Cossiga. Anche quando non sono  d'accordo su quello che dice, mi piace come lo dice.
19    Quando li chiami al telefono, i sardi ricordano sempre chi sei.
20    L'accento si può imitare. Basta allenarsi con amici sardi spiritosi.
21    L'uso del gerundio è affascinante ("Scherzando stai?").
22    Certe calette sembrano il salvaschermo del computer.
24    In un posto circondato dal mare (e che mare!) sono specializzati nella cucina di carne.
25    Il sughero è più simpatico della plastica.
26    Vermentino freddo e mirto gelato funzionano come la salsa barbeque negli USA: evocatori  d'estate.
27    La Sardegna piaceva a Montanelli e a De Andrè.
28    Le piante piegate dal maestrale. Sembrano appena uscite dal parrucchiere.
29    Chi dice che i sardi sono piccoli? Sono concisi.